L’Eclissi dell’Innocenza: Il Femminicidio di Giulia Cecchettin”

L’Eclissi dell’Innocenza: Il Femminicidio di Giulia Cecchettin”

Il mezzogiorno segna l’apice di un’oscura tragedia nelle vicinanze del lago di Barcis, in Valcellina, dove il corpo esanime di Giulia Cecchettin è stato scoperto.
La giovane, scomparsa improvvisamente l’11 novembre, è stata l’innocente protagonista di un dramma che ha gettato un’ombra di terrore su di lei.

Accanto a lei, un ex fidanzato, Filippo Turetta. Un giovane descritto come “timido” e “morboso” da coloro che lo conoscevano, incapace di accettare la fine di una storia che ha trovato una conclusione nefasta.

Turetta era scomparso con lei una settimana fa ed è attualmente indagato per omicidio e per questo destinatario di un mandato di cattura europeo.

La sua fuga è finita questa notte dopo una settimana di latitanza quando è stato fermato dalle autorità tedesche vicino a Lipsia. 

Giulia Cecchettin diventa così la 105esima donna uccisa in Italia nel corso di quest’anno, un triste capitolo di una narrazione di violenze in crescita.
La sua morte si unisce a quella di Francesca Romeo, uccisa a colpi di fucile, a quella di Patrizia Lombardi Vella, strangolata nel Casertano quattro giorni prima.

I dati del servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia gettano una luce sinistra sulla realtà del femminicidio in Italia. 105 donne uccise dall’inizio dell’anno, con un aumento rispetto agli anni precedenti.
IL PENSIERO DELLA MURGIA
Una crescita che riflette il fallimento del sistema nel prevenire situazioni a rischio, come sottolineato da Michela Murgia su Repubblica due anni fa.

Per Murgia, il femminicidio non è solo la morte fisica, ma anche la mortificazione delle donne, una mortificazione che si manifesta attraverso le molteplici forme di discriminazione di genere.
La scrittrice evidenziava il ritardo dello Stato nell’intervenire, concentrando le azioni solo quando la violenza si manifesta in modo tangibile.

Il termine femminicidio, per Murgia, rappresenta un processo di negazione e controllo, dove la minaccia di morte è solo l’epilogo di una serie di violenze e privazioni di dignità che colpiscono le donne nel profondo della loro esistenza.
L’innocenza eclissata di Giulia Cecchettin diventa così un triste simbolo di un problema persistente e crescente, richiamando l’urgenza di azioni concrete per combattere la cultura maschilista e patriarcale che alimenta queste atrocità.

In questa eclissi di innocenza, la società è chiamata a rispondere con determinazione, rompendo il ciclo di violenza che segna la vita

di troppe donne in Italia.

articolo a cura di Laura Usai

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